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La storia di Bugsy Siegel: l’uomo che inventò Las Vegas

17 Aprile 2023

Las Vegas, nota città del Nevada, è ricordata prevalentemente per i suoi casinò, gli spettacoli di ogni genere e le centinaia di attrazioni che solo qui si possono trovare. Senza tutto questo cosa sarebbe Las Vegas?

Come ha fatto un posto in pieno deserto a diventare quello che tutti noi oggi conosciamo? Un solo nome è sufficiente per spiegare tutto questo: Bugsy Siegel.

Le origini

Benjamin Hymen Siegelbaum, detto “Bugsy”, era un noto gangster americano la cui carriera criminale toccò l’apice attorno agli anni Quaranta. Nato a New York il 28 febbraio del 1906, secondogenito di una numerosa e povera famiglia ebraica di origine dell’est Europa, iniziò molto presto la sua carriera criminale con l’obiettivo di raggiungere in breve tempo il benessere finanziario che la stessa famiglia non era mai stata in grado di garantire.

Da ragazzino, infatti, era già attivo nel campo delle estorsioni. Con una delle baby gang del Lower East Side di Manhattan, composta prevalentemente da giovani di origine ebraica, estorceva denaro ai venditori ambulanti in cambio di “protezione”. Uno dei momenti chiave della sua ascesa in gioventù è l’incontro con il boss Meyer Lanksy e di conseguenza con il “National Crime Syndicate”, passato alla storia come il “sindacato nazionale del crimine”, frutto di un accordo tra la criminalità organizzata siciliana e quella ebraica.

Tutto questo “darsi da fare” consentì ad un Siegel poco più che ventenne di raggiungere quel benessere finanziario a cui tanto ambiva da bambino ma a discapito della sua reputazione avendo a suo carico già accuse di stupro, rapina a mano armata e omicidio.

La stampa dell’epoca, infatti, aveva ribattezzato l’organizzazione di cui faceva parte Bugsy “Murder Inc”, una vera e propria “azienda” specializzata in omicidi su commissione in azione in tutta la costa est considerata così potente da essere saldamente legata a boss come Lucky Luciano e Frank Costello

Verso la California ed oltre

Il successo criminale di Bugsy si consolida con l’incarico di estendere il business del gruppo criminale verso la costa ovest. Il nostro protagonista si trasferisce così in California dove, oltre ad occuparsi del suo incarico, si avvicina al mondo dello spettacolo diventando amico e “protettore” di attori hollywoodiani come James Stewart e Cary Grant.

La conoscenza dell’attrice Virginia Hill gli costò l’affetto dei suoi due figli e della moglie Esta, sorella di un criminale incallito come lui.

La nuova Las Vegas

Proprio Virginia, soprannominata fenicottero per le sue gambe sottili e lunghe, fu la musa ispiratrice di un progetto che, oltre a cambiare la vita di Bugsy Siegel, cambiò per sempre Las Vegas: il Flamingo (fenicottero), un complesso di lusso composto da resort, casinò, campi da golf e palme importate dall’Asia. Una vera e propria oasi nel deserto.

Per finanziare il progetto, ovviamente, ci fu un accordo proprio con il Sindacato Nazionale del Crimine il quale non fu molto entusiasta del costo dell’opera; ben sei milioni di dollari rispetto a quanto preventivato con il budget iniziale da 1 milione.

La Strip

Il 26 dicembre del 1946, il giorno in cui venne inaugurato il Flamingo, le cose non andarono per il verso giusto.

Una pioggia battente impedì la partecipazione di alcune star di Hollywood, bloccate a Los Angeles per il maltempo, e peggio ancora fece emergere degli evidenti problemi strutturali che poco tempo dopo portarono alla temporanea chiusura di un mese del Flamingo, proprio per consentire ulteriori lavori di ristrutturazione.

Anche se l’inaugurazione non andò per il meglio, la lunga storia del primo casinò di Las Vegas iniziò proprio quel giorno e con essa il via alla tradizione del gioco d’azzardo lungo la Strip. 

Una fine cinematografica

Alla riapertura, Il Flamingo si dimostrò all’altezza delle aspettative soprattutto dal punto di vista finanziario ma questo non fu sufficiente a salvare la vita del suo ideatore.

Infatti, il 20 giugno del 1947 appena rientrato a Beverly Hills dai successi di Las Vegas, Benjamin venne raggiunto da una raffica di colpi di fucile mentre era sul divano di casa intento a leggere il Los Angeles Times: morì all’istante tra il fragore della vetrata alle sue spalle.

Un delitto di cui ancora oggi non si conoscono con certezza i mandanti data la vita di Siegel: sicari delle famiglie criminali indispettite dal suo comportamento e dagli elevati costi del progetto? L’amante Virginia Hill? Qualcuno inviato dai parenti della consorte abbandonata?

Non lo sappiamo, ma una cosa è certa: il senso degli affari di Bugsy. Senza di lui il Flamingo non sarebbe mai nato, dimostrandosi inoltre un buon investimento, e con esso anche la moderna Las Vegas.